Finora solo Roma, Trento e Milano avevano aderito all’iniziativa, per cui mi sono adoperata affinché anche il sud Italia potesse vantare la presenza di una rete culturale di tale valenza sociale, per certi aspetti rivoluzionaria pur fondandosi su un meccanismo semplicissimo. Le piccole librerie libere funzionano esattamente come una biblioteca dove chiunque può prendere in prestito un libro, portarlo a casa, leggerlo e riconsegnarlo senza precise scadenze temporali. Non c’è un bibliotecario a cui fare riferimento, né un registro dove si appone una firma. Se il testo preso in prestito è particolarmente piaciuto al lettore può tenerlo con sé e riportarne un altro quando lo vorrà, anche totalmente differente. “Predi un libro, dona un libro” è lo slogan del movimento creato da Todd Boll che vedendo la madre, un’ex insegnante, avere nostalgia dei suoi alunni in seguito al pensionamento, decise di progettare e costruire una mini-biblioteca, installandola poi nel giardino della propria abitazione dove i vicini di casa e i passanti non potevano fare a meno di fermarsi attratti dall’insolito arredo urbano. Da allora la donna in pensione non avvertì più quel senso di solitudine e attraverso i libri continuò a socializzare in un contesto diverso dall’ambito professionale. Quando la madre morì, Todd Boll, insieme a Rick Brook, sostenitore dell’alfabetizzazione ed emancipazione sociale, fondò una sorta di multinazionale della cultura, ma in questo caso senza fini di lucro. Dal 2009 fino ad oggi 50 paesi in tutto il mondo hanno aderito alla “Little Free Library” e si contano 7000 casette, record raggiunto grazie alle new entry di Cavallino e Castromediano.
Sono trascorsi solo pochi giorni dall’installazione delle mini-biblioteche ma già si può trarre un bilancio della situazione: dopo l’incredibile successo della giornata inaugurale le casette sono stati installate nei luoghi di ritrovo dei bambini, quindi piazze, ville e parco giochi . Tuttavia 2 casette su 5 durante la prima notte sono state semi-distrutte da alcuni vandali, che con insensata cattiveria le hanno smontate prendendole a calci fino a rompere gli sportelli e il vetro plastificato; inoltre il giorno seguente il gruppo di bambini che con tanto affetto aveva “adottato” la mini-biblioteca ha ritrovato per terra pezzi di pagine strappate. Questo scempio ha lasciato indignata tutta la comunità che tanto aveva apprezzato l’iniziativa, ma nonostante la delusione e l’amarezza davanti a questi atti di inciviltà, l’abile artigiano Manuele Babila, costruttore delle casette, è pronto a ripararle con la stessa cura e impegno.
Questo insolito arredo urbano è stato studiato nei minimi dettagli ed è strutturato affinché non si rovini con la pioggia, gli sportelli abbiano una facile apertura ma una chiusura ermetica e l’altezza non sia troppo alta, in modo da consentire il facile accesso non solo ai bambini ma anche a coloro che vivono su una sedia a rotelle. La “Little Free Library” è una nuova realtà che ha molte similitudini con il book crossing, mira alla fruizione della cultura, a favorire la socializzazione fra gli abitanti di una comunità, a superare qualsiasi tipo di barriere (anche quelle architettoniche), a offrire ai ragazzi un’alternativa intelligente all’ozio e a privilegiare scelte educative. Per questo e per molto altro l’amministrazione comunale di Cavallino ha ritenuto valida l’iniziativa tanto da farsi carico delle spese, ossia i costi del materiale e la registrazione al sito, ma anche la stampa, le emittenti radiofoniche e le tv locali hanno elogiato l’idea e hanno puntato i riflettori sul progetto, creando un vero e proprio clamore mediatico.
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